Aperitivo con l’Autore – Trieste 22 giugno 2018

Che cos’è Trieste per Pietro Spirito al di là della città in cui vive e lavora? Da questa domanda rivoltagli dall’avvocato Giadrossi parte la bella chiacchierata con il giornalista: è una città sorprendente dalle mille facce; una città antica ma la cui modernità affiora ogni tanto quasi come fosse l’effetto della “attivazione di un suo gene dormiente”. Dove può iniziare la scoperta della città per chi ancora non la conosce? Di sicuro dal molo Audace, trampolino da un lato verso l’orizzonte e quel mare con il quale i triestini hanno un rapporto ondivago e dall’altro verso le rive e gli edifici ricchi di storia. Ma, secondo l’autore, bisognerebbe poi perdersi nelle strade alla scoperta di lati nascosti e storie curiose legate alle molte e spesso tragiche vicissitudini della città e dei suoi abitanti, per arrivare infine al Porto Vecchio con i suoi magazzini in rovina che ancora contengono tesori impensabili: “pendolo fra passato e futuro” ma di cui ancora non si sa bene cosa fare e alla cui storia ben si adatta il “no se pol” triestino che Spirito interpreta come un timore inconscio di mettere a nudo cose che non si vuole che affiorino. Trieste quindi città complessa e magnifica tutta da assaporare.
E parlando di sapori, dopo la presentazione dei vini naturali della Cantina Costadilà, tutti a godersi l’aperitivo con il prosecco accompagnato dai sardoni panai servito nella terrazza della Società Canottieri Adria, con alle spalle la splendida cornice della Sacchetta illuminata dal tramonto.